Una sola moltitudine
Non voglio ricordare ne conoscermi.
Siamo troppi se guardiamo chi siamo.
Mi sono moltiplicato per sentirmi.
Per sentirmi ho dovuto sentire tutto,
sono straripato, non ho fatto altro che traboccarmi...
Alla fine di questa giornata rimane ciò che è rimasto ieri e ciò che rimarrà domani;
l'ansia insaziabile e molteplice dell'essere sempre la stessa persona e un'altra.
Mi sento multiplo. Sono come una stanza dagli innumerevoli specchi fantastici
che distorcono in riflessi falsi un'unica anteriore realtà che non è in nessuno ed è in tutti.
Furono dati alla mia bocca i baci di tutti gli appuntamenti
sventolarono sul mio cuore i fazzoletti di tutti gli addii.
La mia anima è una misteriosa orchestra; non so quali strumenti suoni e strida dentro di me:
corde e arpe, timpani e tamburi. Mi conosco come una sinfonia.
Sento che niente sono, se non l'ombra
di un volto imperscrutabile nell'ombra:
e per assenza esisto, come il vuoto.
La morte è la curva della strada.
Morire è solo non essere visto.
Essere stanca, sentire duole, pensare distrugge.
La sincerità è un grande ostacolo che l'artista deve vincere.
-
Non voglio ricordare ne conoscermi.
Siamo troppi se guardiamo chi siamo.
Mi sono moltiplicato per sentirmi.
Per sentirmi ho dovuto sentire tutto,
sono straripato, non ho fatto altro che traboccarmi...
Alla fine di questa giornata rimane ciò che è rimasto ieri e ciò che rimarrà domani;
l'ansia insaziabile e molteplice dell'essere sempre la stessa persona e un'altra.
Mi sento multiplo. Sono come una stanza dagli innumerevoli specchi fantastici
che distorcono in riflessi falsi un'unica anteriore realtà che non è in nessuno ed è in tutti.
Furono dati alla mia bocca i baci di tutti gli appuntamenti
sventolarono sul mio cuore i fazzoletti di tutti gli addii.
La mia anima è una misteriosa orchestra; non so quali strumenti suoni e strida dentro di me:
corde e arpe, timpani e tamburi. Mi conosco come una sinfonia.
Sento che niente sono, se non l'ombra
di un volto imperscrutabile nell'ombra:
e per assenza esisto, come il vuoto.
La morte è la curva della strada.
Morire è solo non essere visto.
Essere stanca, sentire duole, pensare distrugge.
La sincerità è un grande ostacolo che l'artista deve vincere.
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Ricordo bene il tuo sguardo
Ricordo bene il suo sguardo.
Attraversa ancora la mia anima
Come una scia di fuoco nella notte.
Ricordo bene il suo sguardo. Il resto...
Sì, il resto è solo una parvenza di vita.
Ieri ho passeggiato per le strade come una qualsiasi persona.
Ho guardato le vetrine spensieratamente
E non ho incontrato amici con i quali parlare.
D'improvviso mi sono sentito triste, mortalmente triste,
così triste che mi è parso di non poter
vivere un altro giorno ancora, e non perché potessi morire o uccidermi,
ma solo perché sarebbe stato impossibile vivere il giorno dopo e questo è tutto.
Fumo, sogno, adagiato sulla poltrona.
Mi duole vivere in una situazione di disagio.
Debbono esserci isole verso il sud delle cose
Dove soffrire è qualcosa di più dolce,
dove vivere costa meno al pensiero,
e dove è possibile chiudere gli occhi e addormentarsi al sole
e svegliarsi senza dover pensare a responsabilità sociali
né al giorno del mese o della settimana che è oggi.
Do asilo dentro di me come a un nemico che temo d'offendere,
un cuore eccessivamente spontaneo
che sente tutto ciò che sogno come se fosse reale
che accompagna col piede la melodia delle canzoni che il mio pensiero canta,
tristi canzoni, come le strade strette quando piove.
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Ricordo bene il suo sguardo.
Attraversa ancora la mia anima
Come una scia di fuoco nella notte.
Ricordo bene il suo sguardo. Il resto...
Sì, il resto è solo una parvenza di vita.
Ieri ho passeggiato per le strade come una qualsiasi persona.
Ho guardato le vetrine spensieratamente
E non ho incontrato amici con i quali parlare.
D'improvviso mi sono sentito triste, mortalmente triste,
così triste che mi è parso di non poter
vivere un altro giorno ancora, e non perché potessi morire o uccidermi,
ma solo perché sarebbe stato impossibile vivere il giorno dopo e questo è tutto.
Fumo, sogno, adagiato sulla poltrona.
Mi duole vivere in una situazione di disagio.
Debbono esserci isole verso il sud delle cose
Dove soffrire è qualcosa di più dolce,
dove vivere costa meno al pensiero,
e dove è possibile chiudere gli occhi e addormentarsi al sole
e svegliarsi senza dover pensare a responsabilità sociali
né al giorno del mese o della settimana che è oggi.
Do asilo dentro di me come a un nemico che temo d'offendere,
un cuore eccessivamente spontaneo
che sente tutto ciò che sogno come se fosse reale
che accompagna col piede la melodia delle canzoni che il mio pensiero canta,
tristi canzoni, come le strade strette quando piove.
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